Fascino e varietà

Da Villa Calluna, Castel Tures dista così poco che sembra di poterlo toccare: imponente e orgoglioso, si staglia quale simbolo di Campo Tures sin dal 13° secolo. Particolarmente interessanti sono gli appartamenti dei principi, la sala del giudizio e delle armature, le segrete e gli affreschi di Friedrich Pacher. Il castello è aperto tutto l’anno e accoglie mostre itineranti sempre nuove e significative.

A tu per tu con il mondo delle miniere, nel tunnel ormai chiuso di S. Ignazio di Predoi. Un trenino sotterraneo vi condurrà a 1100 metri di profondità nel cuore della montagna, illustrandovi non solo il lavoro nelle miniere di rame, ma anche l’unico centro climatico in tutt’Italia “Io respiro”, un luogo di quiete, riposo e rigenerazione completa. Il particolare microclima con aria pura e priva di allergeni lenisce l’asma, le malattie delle vie respiratorie o le allergie più leggere. Il centro climatico e il museo delle miniere di Predoi sono aperti da marzo a ottobre.

Campo Tures è ricco di cascate, ma quelle di Riva hanno un fascino del tutto particolare e sono una meta escursionistica molto amata nei mesi estivi. L’idilliaco percorso vi condurrà direttamente da Villa Calluna alle tre cascate, dove potrete ammirare come il Rio di Riva si getta fragorosamente e impetuosamente per 50 m nella gola Tobel. Suggerimento: da qui, seguendo il sentiero di S. Francesco, arrivate fino alla cappella di Chiara e Francesco. Se percorso in silenzio, questo tour si trasforma in un’esperienza meditativa.

Il più antico e, nel contempo, più significativo museo etnografico dell’Alto Adige è accolto nell’imponente residenza Mair am Hof di Teodone, nei pressi di Brunico. Su un terreno di oltre 4 ettari, è illustrata la storia della regione, con uno sguardo al passato storico-culturale, alla vita dei nobili di campagna, all’artigianato altoatesino e alle usanze religiose. Il museo è aperto dalla primavera all’autunno.

Nella primavera del 2011, l’alpinista estremo Reinhold Messner inaugurerà a Castel Brunico il suo quinto museo dal tema “Popolazioni montane”, in cui presenterà opere e pezzi d’esposizione tipici della quotidianità di diverse regioni montane e delle loro genti. Il nome del museo significa in tibetano “uomo di montagna” e vuole sottolineare lo scopo di Messner, ossia lo scambio d’esperienze con le popolazioni rurali locali.